lunedì 8 giugno 2015

Book review: Rivers of London



Sometimes I wonder whether, if I'd been the one that went for coffee and not Lesley May, my life would have been much less interesting and certainly much less dangerous. Could it have been anyone, or was it destiny? When I'm considering this I find it helpful to quote the wisdom of my father, who once told me, 'Who knows why the fuck anything happens?'
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A volte mi chiedo cosa sarebbe successo se a prendere il caffè ci fossi andato io e non Lesley May. Penso che la mia vita sarebbe stata molto meno interessante e sicuramente molto meno pericolosa. Era destino che dovessi incontrarlo io o poteva accadere a chiunque altro? Ogni volta che mi pongo la domanda mi ritrovo a citare mio padre, che con la sua saggezza una volta mi disse: «Chi lo sa per quale cazzo di motivo succedono certe cose?»

It was Good Friday and we were wandering about in rainy London city centre, my parents and brother over for a visit, when we bumped into a weird little crowd in Covent Garden. I mean, there are always loads of people in Covent Garden, but usually they are in the pubs, bars and shops or gathered around buskers, and of course they do anything but queuing. While in this case they were actually patiently queuing under the careful eye of a few policemen chit chatting with passers-by.
It turned out it was a Cityread London event and they were giving for free Ben Aaronovitch's Rivers of London to anyone willing to read it, with the luring caption of "it's a mix of Harry Potter and crime fiction". And the queue was to have the copy signed by the author.

Ask me if I want a fiction book for free, I'll always say yes. That's my only and sole religion. Never turn down a book, never throw away a book, always give it a shot. Or, at least, try. Bottom line: there I was, adding some additional weight to my already heavy shoulder bag, for the love of literature, Harry Potter and crime novels.

"At one thirty on a cold Tuesday morning in January" a dead body is found in front of the Actors Church aka St. Paul Church in Covent Garden. A few hours later that morning, probationary constables Peter Grey and Leslie May are left to guard the crime scene. And while Leslie's off looking for hot coffee, Peter bumps into a ghost, who also happens to be a witness. And, like any good copper, what he does next is... take name, address and deposition of the bodiless guy, relying on that to save himself from an apparently inevitable career behind a desk in the most boring and un-copper-like branch of London Metro Police.

Of course, when your investigation involves ghosts, the police department you're going to fit into is no ordinary police department and, naturally enough, Peter ends up based at The Folly, being the apprentice wizard of Chief Inspector Thomas Nightingale, discovering a whole world where magic is real, and also is a handy tool for Scotland Yard, where black Nigerian women and mousy, white Englishmen are some sorts of river goddesses and gods, fighting over London's turf like New Mexico drug dealers and where trolls look like ordinary tramps. And also the Covent Garden homicide is no ordinary murder...

While I was reading it, I guy saw the book and asked how it was. My answer: it's alright, but not amazing. Did I like it, though? I did. Not every book can be amazing - and, to be honest, there aren't many deserving such definitive an adjective. That doesn't mean they're not worth reading. In this case, the book is funny and quirky enough to keep you interested, Peter Grant is an ironic and witty narrator and, of course, there's London, the most amazing, crazy and beautiful city in the world. We're far from Harry Potter, but a good laugh and a good company are definitely assured.

PS. I'm facing one of the busiest period ever in my English working career and dance rehearsals have taken over all of my Sundays till mid-July when finally I'll have control over my weekends back. Therefore, I might not be able to update the blog as regularly as I'd like to, but please stay tuned. My Scottish trip, with loads of pictures, will soon be online.
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Era Venerdì Santo e stavamo bighellonando per una Londra piovosetta insieme ai miei e a mio fratello in visita per Pasqua, quando ci imbattiamo in una piccola e curiosa folla in Covent Garden. Voglio dire, a Covent Garden ci sono sempre tante, pure troppe, persone, ma di solito o affollano pub, bar e negozi, o sono radunate attorno agli artisti di strada, e certamente tutto fanno tranne che mettersi in coda. Mentre in questo caso c'era chiaramente un gruppetto di gente pazientemente in coda sotto l'occhio vigile di alcuni poliziotti che attaccavano bottone con i passanti. Insomma, salta fuori che si trattava di un evento nell'ambito di Cityread London e i poliziotti erano lì a distribuire copie gratuite del romanzo di Ben Aaronovitch I fiumi di Londra. Didascalia della poliziotta con cui abbiamo parlato noi: "è un poliziesco mescolato a Harry Potter". E naturalmente la coda era per avere l'autografo dell'autore.

Chiedetemi se voglio un libro in regalo e vi dirò sempre sì, è la mia unica e sola religione. Mai rifiutare un libro, mai gettarlo via, dargli sempre almeno una possibilità. O almeno provarci. Morale: eccomi lì ad aggiungere altro peso alla mia già non leggera borsa per amore della letteratura, di Harry Potter e dei romanzi polizieschi.

All'una e mezza di notte di un freddo martedì di gennaio viene trovato un cadavere di fronte a St. Paul Church, nota anche come Chiesa degli Attori, in Covent Garden. Qualche ora dopo, a sorvegliare la scena del crimine vengono lasciati Peter Grant e Leslie May, entrambi poliziotti di primo pelo. E mentre Leslie si allontana per procurare del caffè bollente, Peter si imbatte in un fantasma che, guarda caso, è pure un fantasma. E da buon sbirro, la prima cosa che fa è... prendere la deposizione dell'incorporeo personaggio, trovando in essa la chiave per salvarsi da un'apparentemente inevitabile carriera dietro la scrivania di uno dei dipartimenti più noiosi e meno da sbirro di tutta la Polizia londinese.

Però, quando in un'indagine fanno capolino i fantasmi, il dipartimento in cui si viene assegnati non è un dipartimento qualunque e, naturalmente, Peter finisce a fare l'apprendista mago a The Folly, la follia, quartier generale dell'Ispettore Capo Thomas Nightingale, scoprendo così un intero mondo in cui la magia non solo è reale, ma risulta pure essere uno degli strumenti usati da Scotland Yard insieme a manganelli e gazzelle. E oltre alla magia, Peter scopre anche come donne nigeriane e slavati uomini inglesi siano in realtà una qualche specie di divinità fluviale che si litigano il territorio londinese manco fossero narcotrafficanti del New Mexico, mentre quelli che sembrano comuni senzatetto sono in realtà dei troll. E ovviamente anche l'omicidio di Covent Garden non è esattamente un delitto qualunque...

Un giorno, mentre lo leggevo, un tizio mi ha chiesto com'era. La mia risposta: è ok, ma non eccezionale. Ma mi è piaciuto, almeno? Indubbiamente sì. La verità è che non tutti i libri possono essere eccezionali, e non sono molti quelli che meritano un aggettivo così netto, onestamente. Questo non vuol dire che non valga la pena leggerli. In questo caso, il libro è sufficientemente divertente e strano da farti volere proseguire la lettura, Peter Grant è un narratore ironico e dalla battuta pronta e, soprattutto, Londra è protagonista assoluta, la città più bella, assurda e stupefacente del mondo. Siamo ben lontani da Harry Potter, ma una buona risata e una piacevole compagnia sono assicurate.

PS. Giugno sarà un mese di fuoco a livello lavorativo e, ciliegina sulla torta, ho perso il controllo delle mie domeniche fino alla metà di luglio quando mi sono fatta incastrare nel saggio del mio corso di danza classica. Di conseguenza, finché non mi verranno restituiti i miei weekend, l'aggiornamento del blog potrebbe subire ritardi e irregolarità. Rimanete sintonizzati, però. Resoconto e foto del mio viaggio in Scozia saranno presto online. 

3 commenti:

  1. Ciao Ale, spero che la mancanza di aggiornamenti sia dovuta a motivi molto positivi, cose più belle e interessanti del blog ;)
    Volevo augurarti cose belle e interessanti, esperienze piacevoli e letture indimenticabili anche per il 2016 :)
    Ciao
    Elle

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  2. Ciao Elle, grazie e buon 2016 anche a te! Spero tu stia bene!

    Sì, l'assenza dal blog è dovuta principalmente a mancanza di tempo iniziale, qualche novità positiva e un lento, ma inesorabile cedimento alla pigrizia :-P In realtà, sto progettando di resuscitare il blog con qualche cambiamento e miglioramento, ma ancora non mi sono data una scadenza (sono ancora in fase pigra, mi sa). In ogni caso, a presto! :-)

    Alessandra

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  3. Ah bene!
    Anche io sono tornata al blog dopo un periodo di assenza, e va tutto bene. A presto allora!
    :)

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