sabato 27 ottobre 2012

Una confessione... e un tutorial

La verità è che io avrei voluto fare la ballerina e calcare le scene teatrali. Da piccola avevo anche un bel libro, che si intitolava "Fiabe e Balletti", con le immagini in bianco e nero della Fracci e di Nureyev che interpretavano La Bella Addormentata e Cenerentola. E la cosa che desideravo di più era mettere un tutù rosa e le scarpette. Poi, be', l'immaturità di bambina (come sanno essere noiose le lezioni di classica per le seienni) mi ha fatto smettere presto e ricominciare da adolescente con il moderno. Non sarei mai diventata la Fracci ed essendo cresciuta in una famiglia molto concreta ho intuito che difficilmente avrei potuto mangiare con la danza. Però non ho mai smesso di studiarla. Anzi, crescendo ho cominciato ad apprezzare le lezioni di classica, ho studiato contemporanea, ho aggiunto il tip tap e continuo a dedicare almeno due serate della mia già piena settimana a scaldamuscoli e scarpette. E qualche volta in teatro ci finisco davvero, sempre per spettacoli amatoriali e autoprodotti, e ogni volta mi diverto tantissimo. Arrivare presto per le prove, organizzare i camerini (più spesso i corridoi) per cambiarsi, dividere uno specchio con altre tre persone per truccarsi, seguire l’organizzazione, appendere scalette nel backstage. E alla fine di tutto rimettere a posto i costumi, spegnere luci, andare via per ultima, o quasi. Insomma, è la mia dimensione.
Comunque, questo per dire che qualche tempo fa dovevo prepararmi un costume per un balletto ispirato al mondo del burlesque, per il quale mi serviva un’acconciatura un po’ originale e, soprattutto, veloce dato che avevo cambi molto ravvicinati. Così, visto che il tema ultimamente è piuttosto di moda, ho girato un po’ di negozi alla ricerca di qualche accessorio adatto e ho trovato uno splendido cerchietto con applicato un minicilindro nero con veletta. Praticamente perfetto! Peccato che il prezzo di 40 (QUA-RAN-TA!) euro fosse “leggermente” sopra il budget che mi ero prefissata. Così, pensa che ti ripensa, ho deciso che avrei fatto da me, con un cerchietto di plastica preso al supermercato e materiali di recupero. E questo è il risultato :-)




venerdì 26 ottobre 2012

Una ricettina per far sapere che ci sono ancora

Allora, la casa è finalmente imbiancata e, anche se siamo ancora in alto mare dal punto di vista del riordino post tinteggiatura e cambio disposizione dei mobili, sono molto molto orgogliosa del risultato. Soprattutto dello splendido azzurro con cui abbiamo tinteggiato una parete della camera da letto. Comunque. Non mi sono dimenticata i due post che avevo promesso, anzi, il tutorial è quasi pronto, ma nell'attesa ne approfitto per proporre una ricetta fatta qualche tempo fa, per colpa di una spesa sbagliata, e che mi aveva dato grandissima soddisfazione :-)
Il fatto è che avevo comprato mezzo chilo di prugne nere, di quelle piccole, a forma di ovetto, grandi come un nocciolo di pesca. Purtroppo, pur essendo già molto mature al tatto, non lo erano per nulla al gusto. Non erano "cattive", ma alla fine restavano lì, non veniva voglia di mangiarle. Siccome sono moralmente contraria agli sprechi, soprattutto di cibo, quelle prugnette antipatiche in frigo le dovevo smaltire, prima che ammuffissero e magari mi rovinassero l'altra frutta. Così, fatte un po' di ricerche in internet, ho trovato questa ricetta sul CavolettodiBruxelles che subito mi ha ispirato, anche se...
Il problema è che l’originale cavolettiano prevedrebbe grappa e cannella nell’impasto, ma a me in casa mancava la prima e la seconda la detesto. Visceralmente. Così, ecco la ricetta “à ma manière”:


venerdì 12 ottobre 2012

Lavori in corso


Avevo in mente almeno due post da scrivere in questi giorni. Uno è la recensione dell’ultimo romanzo che ho letto, l’altro un mini tutorial su come realizzare... sorpresa! Diciamo che potrebbe essere utile per chi ha in programma di partecipare a qualche festa in maschera per Hallowe’en* ;-)
In ogni caso, i post sono tutti nella mia testa, ma non hanno ancora trovato la strada verso la tastiera. Il problema è che, causa una non più rimandabile imbiancatura dei muri di casa, ho passato le ultime serate a tirare giù libri, eliminare l’eliminabile e preparare lo spazio di lavoro. Il risultato è che il nostro appartamento sembra un campo di battaglia, mi stanno tornando gli incubi di quando l’Ing e io facemmo il trasloco - e per mesi restammo senza allacciamento del gas e con tutta la nostra esistenza chiusa tra box e cantina - e soprattutto devo trovare il modo, e il mezzo, per andare all’Ikea a comprare alcune cose necessarie, visto che cambieremo la disposizione dei mobili.
E... niente, questo per dire che, contrariamente ai tentativi falliti del passato, non sto lasciando morire prematuramente questo blog. Anzi, conto di riuscire a diventare più costante. Solo che, prima, c’ho da imbiancare! Insomma, stay tuned ;-)

* ho deciso di scriverlo come fa JK Rowling, ormai entrata di diritto nell’olimpo dei miei scrittori preferiti (ve ne parlerò, prima o poi...)