domenica 5 agosto 2012

Momenti di trascurabile felicità




Quando dal panettiere compro il pane o la focaccia e scopro che sono ancora caldi di forno. E allora li mangio così, per strada, camminando.

Le rare giornate in cui a Milano c'è l'aria tersa, limpida, e si riesce a intravedere la corona delle montagne, che sembrano così vicine da poterle toccare.

Quando in macchina accendo la radio e sento che stanno trasmettendo qualche canzone che mi piace tanto. E mi accorgo che è appena iniziata, così posso cantarla mentre guido.

Quando guardo un film o un telefilm in inglese e riesco a capire quello che dicono. Senza sottotitoli.
D'estate, il primo tuffo nel mare. Se l'acqua è fredda, meglio.

Quando mi sveglio molto presto la mattina e ho ancora tantissimo sonno. E mi ricordo che è domenica e posso continuare a dormire.

Bere l'acqua di fonte. Dalla fonte. In montagna.

Il momento in cui si comprano i biglietti della metropolitana o dell'autobus nella città straniera in cui sono appena atterrata con un volo low cost. Pregustando e progettando tutte le cose da vedere nei giorni successivi.

Quando nelle giornata che promettono pioggia, alla fine, esce il sole.

Parcheggiare nel cortile dell'ufficio e soffiare l'ultimo posto vuoto al collega che più di tutti si arrabbia se deve cercare posto in strada perché è convinto di avere qualche sorta di diritto acquisito. E davanti alle lamentele sorridere, girare sui tacchi e andarsene.

Questi sono dieci momenti di trascurabile felicità. Ovviamente miei. Liberamente ispirati a quelli di Francesco Piccolo, autore del libro in foto, che sono ovviamente altri, contenuti in 136 pagine che si leggono davvero rapidamente o anche no, anche un po' per volta, come pillole di buonumore per sorridere quando se ne ha voglia e, soprattutto, quando non se ne ha voglia. Un libro che mi aveva incuriosito quando ne avevo visto la presentazione da Fazio e che, forse leggendomi nel pensiero, la mia amica D ha pensato di regalarmi in un momento in cui ero particolarmente di cattivo umore.
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Adatto a: chi ama elenchi ed enumerazioni e chi apprezza anche l'umorismo spietato, i tic e le piccole nevrosi, sapendoli riconoscere e accettare
Inadatto a: chi non si riconosce nella descrizione qua sopra

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