venerdì 31 agosto 2012

Aspettando settembre


Quello di cui, negli ultimi tempi, ho sentito molto la mancanza sono gli stimoli.
Non mi lamento del mio lavoro – già averne uno, direte voi – e del resto è quello che volevo fare o quasi. Il fatto è che io non incarno esattamente la giornalista d’inchiesta che svela le magagne dei politici e fa interviste scomode, non ho informatori di cui proteggere l’identità né faccio appostamenti alle tre di notte davanti alla casa del ministro di turno per scoprire che di nascosto riceve capi della mafia russa.
No. Quello che faccio è senz’altro più semplice e, per quanto bello e interessante, a volte un po’ ripetitivo. Non mi dà abbastanza stimoli. Si entra in redazione alle 9, si esce alle 18, si va a casa, si cena e... ci abbatte sul divano davanti alla televisione. Anche se magari non trasmettono nulla di interessante, cioè quasi sempre.


giovedì 2 agosto 2012

Summer time


Per me il momento in cui si tirano le somme, si chiudono bilanci e ci si apre alle novità è l’estate, certo non il 31 dicembre. Perché a giugno e luglio ci sono gli esami, chiudono le scuole, terminano i corsi di palestre e altre attività che ci tengono impegnati da settembre, si esce dalla routine in modo graduale e per un periodo più lungo rispetto agli effettivi giorni di ferie che si hanno. È uno stacco reale, percepibile, dopo il quale qualunque cosa ti aspetti è comunque nuova, anche senza esserlo davvero.
Il fatto è che in questi giorni sono decisamente arrivata al livello di saturazione di un anno davvero denso, in cui ho fatto moltissime cose. E adesso che sto vedendo avvicinarsi le ferie, mi rendo conto di tutta la stanchezza accumulata in 12 mesi. In ogni caso sono contenta. Non come se mi aspettasse il viaggio per le capitali del Nord che avevamo progettato e a cui abbiamo dovuto, al momento, rinunciare, ma sono contenta.
Sono contenta perché è comunque il periodo del riposo e dell’uscita dalla routine. E della possibilità di fare nuovi progetti. E questo è sempre entusiasmante.