lunedì 2 aprile 2012

Vernazza e le altre


E poi ci sono quei viaggi che fai e gli altri più di tanto non capiscono il perché. Come andare alle Cinque Terre in bassissima stagione. E a pochi mesi dall'alluvione che ha spazzato via Vernazza e Monterosso. E non sai esattamente quel che troverarai. E un po' il timore di essere inopportuno ti viene. E però si parte lo stesso.





A Vernazza l'odore delle macerie ti schiaffeggia non appena scendi dal treno. Il fango che copre la strada, i segni della piena che arrivano ai primi piani delle case, negozi e bar e ristoranti e pianerottoli sventrati da quell'acqua che ha violentato il paese. Del quale si intuisce comunque la grande bellezza dietro la maschera della devastazione. Il magone ti assale subito e non ti molla. Vedi sacchi di macerie allineati sulla spiaggia e accanto lo scheletro di un'auto, in attesa che vengano portati via.  Poi però vedi anche l'allegria stanca dei molti impegnati a ricostruire. Maniche rimboccate e tanta voglia di ricominciare. Vedi il mare che si frange sugli scogli e un gatto appollaiato su un tetto, che ti guarda impassibile. Ascolti frammenti di conversazione. Anziani signori che con spirito pratico parlano di quanto sia comodo prendere il treno per andare a far la spesa qualche paese più in là, finché qui non riapre il supermercato. E speri che riapra presto, quel supermercato. Perché un ottimismo così va ripagato.



E poi ci sono Riomaggiore, Manarola, Corniglia. I borghi rimasti intatti. Quelli baciati dalla sorte, quelli in cui l'acqua non ha fatto danni, dove il sole fa capolino tra i tetti, affacciandosi sui fianchi terrazzati della montagna che si colorano del giallo dei limoni e del verde e rosa tenero degli alberi di pesco e di ciliegio. Gemme nuove accanto ai primi fiori che sbocciano. Ulivi e vigneti e orti. Profumo di focaccia nell'aria. Più sotto il mare, con le barche di chi approfitta delle prime giornate di sole tiepido per andare a pescare, in alto i gabbiani che controllano la situazione. La primavera è già in vena di promesse.



La ricostruzione è già in corso a Vernazza e Monterosso. Il Consorzio Cinque Terre sta ripristinando anche i sentieri, in molti punti ancora interrotti. Il Sentiero Azzurro, quello più vicino alla costa, è al momento aperto solo nel tratto tra Manarola e Riomaggiore, la famosa Via dell'Amore, ma i lavori sono già da tempo avviati e gli enti locali puntano alla riapertura sentiero entro Pasqua.


Siamo partiti lo stesso, dunque, e siamo tornati arricchiti. Non dimenticare le Cinque Terre, andarci ugualmente, anche se è bassa stagione, anche se i segni dell'alluvione sono ancora visibili è un modo per aiutare queste persone a ricominciare, a ricostruire i propri luoghi. A non farli sentire da soli. È anche un viaggio interiore. Ti insegna a confrontarti anche con quanto non è sempre preciso, pulito, perfetto. E a coglierne comunque la bellezza. E solo per questo ne vale la pena.

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Foto scattate il 3 marzo 2012

Informazioni utili: per visitare le Cinque Terre conviene lasciare l'auto alla stazione di Levanto e prendere il treno fermandosi a ogni paese per la visita (è utile la Carta Cinque Terre Treno, un biglietto giornaliero del costo di 10 euro che permette viaggi illimitati nelle 24 ore e dà l'accesso a tutti i sentieri del Parco, compresa la Via dell'Amore, i "musei del territorio" e i centri di osservazione turistica, nonché l'utilizzo del trasporto sostenibile nel Parco).

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